In caso di un piccolo Ulisse che risale la corrente del mito, emettendo il primo vagito nel sogno di un cacciatore, all’interno di una tana di volpe: semplicemente una storia non-vera, eppure non-falsa. Proponiamo, con i cuori traboccanti di gioia, la negazione degli ultimi vent’anni. Non solo e non tanto perché sono stati inutili, arrabbiati, stucchevoli e ignoranti, ma, piuttosto, per postularne la non-esistenza.
Il nostro Ulisse non viaggia, non persuade, non uccide. Si limita ad una semplice quanto barbarica emissione vocale. Ritrovare il filo del Mito, per riannodare la trama della nostra coscienza di teatranti nel mondo, risulta, ormai, pretenzioso quanto impossibile. Piccolo Ulisse nasce sotto un cielo nordico di fine estate, al riparo dalla nuova vulgata dialettofona e minoratamente ideologica. La minorazione, per la verità, c’è, ma è inesplicabile e intraducibile attraverso una lingua fintamente oralizzante e presuntuosamente fiabistica. Davanti ai nostri occhi balenanti di prosimetri si annoda la sincronia di un morto vivente: l’Opera.
In conclusione, al centro della piazza, allestiamo un nuovo nascondiglio per ladri, briganti, streghe e concubine.
Opera lirica in un atto
con musica di Salvatore Sangiovanni e libretto di Natale Filice
Con Antonio Fratto, Andrea Graziano, Imma Iovine, Mario Massaro, Roberto Nadiani
Illustrazioni di Elisa Ianni Palarchio;
Animazioni di Costantino Sammarra;
Costumi di Rosalba Catte; Tecnico Video Lorenzo Vommaro; Pianisti collaboratori: Annachiara Muzzachi, Fabio Ciancio
Scene e Regia di Natale Filice
Spettacolo realizzato con il patrocinio del Comune di Mendicino (CS)