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La Serva Padrona

Intermezzo in musica G.B. Pergolesi; libretto G.A. Federico; testo in prosa Francesco Lepera;
ideazione e regia Natale Filice; ideazione scene Cesare Berlingeri; con Annalisa Gioia, Antonio Fratto, Mario Massaro, Giovanni Turco, Desiree Cozzolino; direzione orchestra d’archi Paolo Montefusco;
violini Giuseppe De Vincentis, Simona Castiglione, Luigi Covello; viola Giuseppe Pisciotta;
violoncello Fausto Castiglione; contrabbasso Luigi Gioia; Arpa Manuela De Zarlo;
clavicembalo Paolo Luciani, Giovanni Romano; costumi Rosalba Catte; scenotecnica Eros Leale;
illustrazioni Stefano Melis; grafica Gianpaolo Palumbo

In questa edizione particolare di “Serva Padrona”, ai due intermezzi musicali di Pergolesi vengono intercalati altri due intermezzi in prosa scritti dal poeta Francesco Lepera, che tratteggiano lo scenario e l’ambiente in cui l’opera viene rappresentata. Il servo Vespone, tradizionalmente muto, in questa versione di Serva Padrona, viene sorpreso dallo spettatore nei frangenti piu’ inediti della sua vita, quando il suo padrone Uberto e la serva Serpina sono fuori scena. Sono questi i momenti in cui Vespone parla, alternando al soliloquio di matrice espressionistica e alchemica i dialoghi dal sapore quotidiano con la sua fidanzata Margherita, che tiene nascosta in casa da quando ella è stata licenziata dal suo vecchio padrone. Un classico divertente prodursi di teatro nel teatro, in cui lo spettatore, continuamente sorpreso dagli eventi scenici, non riesce a distinguere la realta’ dalla finzione. Nucleo centrale dello spettacolo resta la musica con i due cantanti, baritono e soprano, che imprimono nella mente dello spettatore la cifra stilistica di questa produzione. Buona musica, bel canto, prosa comica d’ascendenza classica, sono gli ingredienti di questa nuova e seducente edizione di “Serva Padrona”.

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